Che cos’è l’acquaponica?
L’acquaponica è un complesso sistema simbiotico facente parte delle coltivazioni fuori suolo. Numerosi organismi viventi (principalmente piante, pesci e batteri) coesistono e traggono reciproci vantaggi formando un vero e proprio ecosistema. Oggi, viene sfruttato principalmente per la coltivazione di ortaggi, che assorbono le deiezioni dei pesci dopo alcuni processi di trasformazione.
Normalmente, il sistema acquaponico è formato da vasche di contenimento per l’ingrassamento ittico (acquacoltura), abbinate a vasche per la crescita degli ortaggi in ambiente protetto (idroponica). Negli impianti possono inoltre essere presenti elementi deputati alla trasformazione delle sostanze disciolte in acqua, che svolgono sia un’azione meccanica (sminuzzano i detriti in parti più piccole) che un’azione biologica (grazie all’intervento di batteri buoni).
Storia
L’acquaponica ha origini antiche: la prima civiltà che documenta l’uso di questa tecnica è quella dei Babilonesi (500 a.C.), successivamente sono comparsi metodi di allevamento riconducibili all’acquaponica anche in Cina e in Messico. A partire dagli anni ’70, in seguito alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano a Stoccolma e al Rapporto al Club di Roma “The Limits to Growth”(1972) sull’utilizzo delle risorse del pianeta ed un uso più efficiente delle risorse agricole, si iniziano ad effettuare i primi studi sull’acquaponica moderna. Attraverso diverse generazioni di impianti sperimentali, si è progressivamente massimizzata la loro efficienza ottimizzando le risorse naturali ed in primis il consumo di acqua.
I benefici del sistema
I benefici dell’utilizzo di questa tecnica sono numerosi, come ad esempio l’ottimizzazione delle risorse idriche. Il settore agricolo è al primo posto per utilizzo di acqua: si stima un consumo idrico mondiale del 70% e gli sprechi nei processi che portano all’irrigazione rappresentano un ulteriore 70% dell’acqua totale utilizzata. L’acquaponica è uno dei migliori sistemi per ridurre i consumi idrici totali.
I prodotti acquaponici sono consumabili da soggetti intolleranti e/o allergici ai metalli pesanti.
Altri benefici nell’utilizzo di tale sistema sono l’apporto oculato dei nutrienti, che non sono soggetti a dilavamento o ad adsorbimento dai colloidi del suolo e rimangono disponibili per le piante.
I suoli non sono soggetti ad impoverimento da coltivazioni intensive e non vengono contaminati da trattamenti per il controllo di erbe infestanti e di insetti. I residui di pesticidi sulle colture sono quindi assenti. Non sono presenti costi per le lavorazioni del terreno (in termini di ore dedicate e di materiali impiegati) ed i relativi costi di acquisto e manutenzione dei macchinari agricoli tradizionali. Questo aspetto ai fini ambientali risulta ancora più rilevante considerando che si andrebbero a ridurre le emissioni di gas serra.
L’intero ecosistema acquaponico è resiliente, ovvero le piante sono in grado di combattere e resistere alle eventuali patologie della parte epigea e di quelle fungine legate ai marciumi radicali e del colletto. Infine, l’utilizzo di serre e/o ambienti controllati riduce notevolmente le possibili infestazioni e danni da insetti, con le opportune strategie di difesa e di lotta integrata laddove sorga la necessità. Inoltre, con l’introduzione di teli colorati studiati appositamente, si proteggono naturalmente gli ortaggi da smog e raggi solari troppo violenti in estate, e dalle gelate in inverno.
L’acquaponica offre inoltre una maggiore semplicità di lavoro: la raccolta è semplificata ed i costi della manodopera sono ridotti rispetto all’agricoltura in pieno campo riqualificando le maestranze.